Attività didattiche
Di seguito alcuni esempi di attività che si possono svolgere nei nostri orti
Compostiera
La cultura del compost è una questione che spesso viene sottovalutata dagli ortolani con poca esperienza. Per questo è importante creare percorsi didattici che forniscano le nozioni base per l’ottenimento di una delle fonti di nutrimento principali di ogni buon orto biologico.
La compostiera è una struttura di facile realizzazione e utilizzo: è necessario però conoscere come prendersene cura, controllando umidità, temperatura ed areazione.
Inoltre il compost è l’habitat dei lombrichi, uno dei nostri principali alleati naturali, in quanto contribuiscono alla formazione dello strato attivo del suolo, nutrendosi e facendosi strada nel terreno, ed attraverso la digestione lo restituiscono ricco di nutrienti. Aumentano l’areazione del terreno, scavando gallerie e facilitano il lavoro di rottura delle zolle, da parte delle radici degli alberi.
Vertical Growing
Spesso gli spazi cittadini utili per coltivare sono molto modesti e con poca superficie sfruttabile: per ovviare a questo problema può essere utile immaginare un orto che si sviluppa in verticale, piuttosto che in orizzontale.
La soluzione può generare un enorme vantaggio per gli orti sul balcone ad esempio, in cui la superficie orizzontale è quasi sempre poca ed utilizzata per il transito delle persone.
Non comporta difficoltà particolari nè per la sua costruzione, nè nella sua manutenzione: infatti la realizzazione di una coltivazione in verticale (vertical growing) può essere adattata ad ogni necessità e spazio, facendo un accurato studio del sito di impianto e delle specie vegetali adatte.
Keyhole Garden
Il Keyhole Garden è una soluzione nata per soddisfare i bisogni alimentari di piccoli nuclei familiari. Nel nostro progetto non viene considerata la sua capacità produttiva ma il suo potenziale didattico.
È un metodo di coltivazione creato 20 anni fa per sostenere le famiglie africane durante i periodi aridi e di carestia, e per permettere loro di coltivare anche vicino alle proprie abitazioni, senza costringerli ad affrontare km per trovare un luogo fertile e con una fonte d’acqua.
In questo periodo storico è necessaria una maggiore sensibilizzazione verso la risorsa acqua: grazie al keyhole garden si potrà diffondere un nuovo modo per valorizzarla al meglio con uno sforzo minimo e risparmiarla, pur ottenendo un ottimo quantitativo di raccolto.
In Europa, come in Africa, rappresenta una delle soluzioni per poter recuperare superficie coltivabile, anche in luoghi sprovvisti di verde (cortili cementati, tetti, parcheggi in disuso, piste di atletica).
Lombricoltura
Un animale così piccolo può avere un’utilità enorme all’interno dell’ecosistema dell’orto: i lombrichi ingeriscono i nostri scarti alimentari e li trasformano in humus, preziosissima materia organica adatta per la concimazione dell’orto.
La lombricoltura è una tecnica completamente ecologica che può aiutare l’agricoltura ad una transizione verso modelli più sostenibili da un punto di vista ambientale.
La realizzazione di lombricompostiere costituisce inoltre una soluzione interessante per lo smaltimento dei rifiuti di unità domestiche, strutture scolastiche e simili, oltre che rappresentare un’eccezionale strumento di sensibilizzazione verso le tematiche ambientali.
Orto in cassone (Bancale)
Il metodo di coltivazione in bancale o in cassone risale ai primi tentativi di produzione alimentare in zone in cui il terreno fertile era di difficile reperibilità (soprattutto nel nord Europa) o per contenere le piante infestanti.
Contestualizzando il suo utilizzo in ambiente urbano è perfetto per creare un’area di coltivazione dove le condizioni non lo permetterebbero.
La sua struttura permette di rialzare la superficie di semina evitando così di doversi piegare per lavorare, rendendo la pratica agricola molto più accessibile, ad esempio a persone anziane o a persone con difficoltà motorie.
Bancale sinergico
L’agricoltura sinergica è un metodo di coltivazione che si basa su un profondo rispetto della natura, del suolo e dei suoi abitanti. E’ una tecnica che promuove i meccanismi di autofertilità del suolo, e rende l’agricoltura un’attività umana sostenibile da un punto di vista ambientale.
I suoi principi cardine sono:
- Nessuna lavorazione del suolo: il suolo viene naturalmente lavorato dalle radici delle piante, e non sono necessarie altre forme di disturbo antropiche.
- Nessun apporto di fertilizzanti: Il suolo si auto fertilizza grazie alle radici e alla pacciamatura.
- Nessun trattamento di sintesi: rigoroso divieto di utilizzare prodotti chimici
- Nessun compattamento del suolo: il suolo si area da solo se non lo compattiamo
Queste tecniche si possono applicare sia in campo aperto che in piccole aiuole, o orti, rialzati da una sponda in legno, e possono essere sistemate in giardini, prati, o anche su superfici in cemento, utilizzando terra di riporto certificata.
Bidoni di Radici
L’utilizzo di contenitori morbidi, quali i sacchi, può rappresentare la soluzione vincente per coloro che vorrebbero coltivare ortaggi che richiedono una profondità importante per crescere, ma che sono sprovvisti dello spazio necessario a farlo, situazione frequente in contesti urbani.
I c.d. bidoni di radici consentono di ottimizzare lo spazio a disposizione per questa finalità, consentendo una coltivazione domestica di ortaggi quali patate, carote, fragole e molto altro. Con un po’ di cura potrete vantare ortaggi davvero a kmØ
Sub irrigazione
La subirrigazione è una delle molte tecniche di irrigazione del suolo in campo agricolo, ma tra tutte è quella che presenta le più ampie potenzialità di risparmio idrico e gestione degli sprechi. Consiste in un sistema di dispersione dell’acqua corrente nei terreni, attraverso una rete sotterranea di piccoli condotti che portano la bagnatura là dove effettivamente serve, alle radici, evitando fenomeni come l’erosione del suolo, diminuzione della crescita delle infestanti, abbattimento delle perdite per evaporazione in superficie.
Nonostante l’aspetto tecnologico, è una tecnica estremamente antica: è nota infatti da secoli nell’Africa settentrionale, dove venivano realizzate condutture in terracotta e malta, che consentivano una buona permeabilità dell’acqua grazie alla porosità della terracotta.
Tecniche simili si possono replicare perfettamente in ambienti più circoscritti, utilizzando al posto di condutture vasi o simili in terracotta, che una volta interrati replicheranno in miniatura i sistemi di irrigazione salva spreco di una volta.
Bottiglie fertili
Sarebbe meglio non usare bottiglie in plastica in casa, ma se proprio non se ne può fare a meno, perché non trasformarle in qualcosa di bello ed utile?
Con un po’ di inventiva e fai da te si possono ricavare infinite soluzioni per coltivare fiori e piante di qualsiasi natura.
Frigo del deserto
Il frigorifero prima dell’elettricità. E senza ghiaccio. Com’è possibile allora?
Lo strumento consiste in un vaso di terracotta, non smaltato e poroso, che viene riempito di sabbia umida. Al centro di questo cumulo di sabbia viene posto un contenitore più piccolo, in cui viene posto il cibo da conservare. L’evaporazione dell’acqua che inumidisce la sabbia dell’intercapedine provoca il raffreddamento del vaso interno, portandone il calore all’esterno.
Le temperature sono in tutto paragonabili a quelle di un moderno frigo: mantenendo un flusso d’aria fresca, e inumidendo a dovere la sabbia, la temperatura del vaso interno può raggiungere anche i 5ºC.
E’ una tecnica antica, testimoniata da numerosi rinvenimenti in Egitto migliaia di anni fa, e riportata in auge in tempi recenti da Mohamed Bah Abba, ricercatore nigeriano, che ne ha promosso l’utilizzo presso le popolazioni rurali della Nigeria.